Gli insetti impollinatori stanno scomparendo

Gli insetti impollinatori hanno un ruolo fondamentale per l’agricoltura e, di conseguenza, per il fabbisogno alimentare a livello mondiale. Eppure, stanno man mano scomparendo.
Essi sono infatti essenziali per i nostri ecosistemi e il mantenimento della biodiversità. Con il declino degli impollinatori molte specie vegetali potrebbero, a loro volta, subire un declino o addirittura sparire.
Soltanto poche piante, infatti, sono in grado di autoimpollinarsi, la maggior parte di esse dipende da animali, vento o acqua per la riproduzione.


Un recente studio dell’università di Harvard pubblicato su Environmental Health Perspectives ha fatto emergere un dato preoccupante. L’impollinazione è diminuita del 30% e un’impollinazione inadeguata sta causando una perdita del 3-5% della produzione di frutta, verdura e frutta secca. E la minor disponibilità di cibo sano di qualità che ne deriva sarebbe responsabile, ogni anno, di almeno 427mila decessi prematuri.


C’è quindi da chiedersi quali siano le cause della diminuzione di animali come api, farfalle e falene.
La causa principale è da ricondurre alle attività umane che portano all’inquinamento atmosferico come la modifica dei fattori climatici, le pratiche dell’agricoltura intensiva, l’uso di pesticidi. Gli studiosi hanno rilasciato nell’atmosfera ossido di azoto e ozono, notando che circa il 70% degli insetti non ha provveduto ad impollinare i luoghi in cui le sostanze sono state rilasciate.


In conclusione, se questi impollinatori venissero meno, ci sarebbe una crisi globale che toccherebbe da vicino tutti gli individui esistenti.
E di sicuro questa crisi attaccherebbe maggiormente i paesi dal reddito medio-alto.
È necessario quindi agire tempestivamente nella protezione e nella salvaguardia di animali come le api, i bombi, le falene, e le farfalle garantire un futuro per gli ecosistemi e per la biodiversità, cercando risorse alternative che diminuiscano l’inquinamento del pianeta.

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